Irene Bastante Restaurant Experience

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LE POSATE E IL LORO MODO DI COMUNICARE:

Lo sapevi che in base a come posizioni le posate comunichi qualcosa? 

 

 

Con il termine posata si intende principalmente un utensile che serve per mangiare o cucinare evitando il contatto tra il cibo e le mani.

Potrebbe essere scontato dare una definizione al termine “posata”: participio passato del verbo posare, il termine deriva dal fatto che segnalano il posto dove si deve collocare, “posare” il commensale.

Esse iniziano a circolare in Francia e in Italia intorno al XVII sec., nel 1851 Michel de Montaigne, durante infatti un suo viaggio in Italia, annotò l'uso quotidiano di una forchetta individuale con due rebbi (denti), sistemata tra due salviette insieme al pane, a un cucchiaio e a un coltello. Questo accenno storico è un po' il riassunto di quando si inizia a parlare di utilizzo vero e proprio delle posate a tavola, anche perché ci sono dei riscontri storici diversi per ogni singola posata.

Arrivando invece ai giorni nostri e di posate ormai ne esistono di tutti i tipi, principalmente si dividono in base alla pietanza: abbiamo quindi il coltello per la carne e quello per il pesce, il cucchiaio per i brodi e quello per le zuppe, i cucchiaini per il tè, per il caffè o per i dolci. Insomma chi più ne ha più ne metta.

Secondo il galateo, la posate si tengono dalla parte alta del manico e si muovono con dei gesti giusti e a misura, sempre dal piatto alla bocca, senza ovviamente causare rumore.
La forchetta a sinistra, coltello e cucchiaio a destra, le posatine da frutta e dolce davanti ai bicchieri.
Sopra alle forchette va l'eventuale piattino del pane, il tovagliolo invece si piega semplicemente a rettangolo o a triangolo e si posiziona a sinistra, tranne qualche eccezione al centro sopra il piatto.
Altra regola da non dimenticare, la forchetta deve essere tenuta con la mano destra, tra il pollice e l’indice, mentre quando si è nell'atto di tagliare la si passa alla mano sinistra e, con la stessa mano andremo ad inforcare il cibo tagliato per poi portarlo alla bocca, senza mai posare il coltello o cambiare mano. 

Un aspetto molto curioso e  molto interessante è il linguaggio delle posate durante e dopo il pasto.

Infatti, in base alla loro posizione ci svelano dei messaggi che dobbiamo saper interpretare, ma soprattutto farli interpretare a chi si è occupato del servizio, stando molto attenti a queste semplici regole:

 

SONO IN PAUSA, NON HO ANCORA TERMINATO:

Può capitare che durante il pasto, soprattutto se è molto lungo, si senta il bisogno di fare una pausa. Questo può succedere anche se desideriamo fermarci per bere o per versarci altro dal piatto di portata. La posizione corretta in questo caso è: il coletto e la forchetta sul piatto, il primo sul lato destro alle ore 16 e la seconda sul lato sinistro alle ore 20. I rebbi della forchetta devono avere le punte rivolte verso il basso ed entrano in contatto con la punta del coltello.


Posizione posate “sono in pausa”.

 

HO FINITO DI MANGIARE

Una volta raggiunta la fine del pasto, le posate andranno riposte sul piatto con il manico appoggiato alle ore 18:30. Il coltello andrà posizionato a destra con la lama verso il centro mentre la forchetta a sinistra con le punte verso l’alto.


Posizione posate “ho terminato”

 

Alcuni galatei ritengono più corretta la stessa posizione ma alle 16:20. Attualmente questa è la convenzione più usata.


Posizione posate “ho terminato” più convenzionale

 

In altri galatei invece si ritiene che le posate debbano essere posizionate alle 15:15.


Posizione posate “ho terminato” variante

 

 

 

Trovo affascinante la comunicazione attraverso un oggetto, indica riservatezza e rispetto nei confronti dell’intera brigata, che si impegna nel garantire una buona esperienza hai suoi ospiti.