tutto ebbe inizio dal palato (EVENTO VERSO PER I.B.E.)

Una sola indicazione: “Entra in un ristorante a mente aperta e lasciati trasportare da una nuova filosofia”.

Sette penne scriventi, ognuna con la sua particolarità e una linea al quanto personale, ma tutte accomunante dalla stessa passione: lasciarsi emozionare.

Una Milano d’inverno, un Duomo illuminato dai caldi raggi del sole e un ristorante fresco di due Stelle Michelin, posto al secondo piano del civico 21 di P.za del Duomo.

Ristorante Verso by Fratelli Capitaneo, una realtà che riesce a sovraccalcare le idee ordinarie e coerenti della ristorazione.

Due pensieri completamente opposti che brillano in un teatro tutto loro, ma sovrapponendo i due spettacoli fuoriesce una magia che non si può raccontare a parole (ma noi ci proviamo).

Sei mai stata ad un rave party?! È come raccontare un rave ad uno che non c’è mai stato, solo che ad un rave è tutto illegale, qui invece ad essere illegale forse sono solo i sapori e le emozioni che si provano.

Sedendo in uno dei sedici posti al banco dello chaf’s table, la prima cosa che salta all’occhio è questa esplosione di materiali dissonanti ma che posizionati correttamente creano un ordine illogico e sensazionale, adeguatamente incastrato e che sà raccontare una storia, la storia di Mario e Remo Capitaneo.

Diamo inizio a questo viaggio con il primo calice selezionato dal Sommelier Marco Matta, Champagne Brut Lefarge Pugeot, morbido, ma di forte carattere un’adeguata nota per presentare il percorso diretto dai due Chef.

Un piatto icona che inizia a raccontare l’attenzione dedicata al commensale: Petali di rapa rossa marinati in un carpione al Campari, che ne enfatizza il colore e la profondità del gusto. Alla base storione lasciato riposare in sale e zucchero, accompagnato dal suo caviale.  “Wow”.

Continuiamo con lo scampo, cedro marinato e zafferano. Un piatto che urla: “Vi prego non svegliatemi!”

L’ostrica “Perla del Delta” ai carboni, cardo gobbo ed emulsione di mandorle. “Indiscutibilmente elegante e sublime”.

Un’ulteriore caratteristica di Verso è il loro elemento principale, il carbone, utilizzato come fonte per veicolare una cottura come cottura primordiale.

Arriviamo ad un piatto che sicuramente ha cambiato i volti espressivi di molti ospiti, Ladies and gentleman: I ravioli di funghi, anguilla e ristretto di pollo agli agrumi. Se scrivi “Orgasmico” su google vi esce l’immagine di questa immacolata perfezione.

Dieci punti su dieci sono dettati dal risotto al civet di lepre e pero misso. Una cremosità delicata, dolce e tostata, grande sapidità ed estrosa fantasia nel ricreare la foglia di alloro sovrastante.

Un’atmosfera che si riscalda, quasi si scioglie, sorrisi, pensieri univoci e dibattiti maturi e spensierati. Qui la brigata si avvicina un po’ di più ai suoi ospiti, fondendosi in una riga di testo al quanto romantica e regalando istinti di pura lungimirante emozione.

Ricominciamo la nostra maratona di sapori, con una follia di consistenze, contrasti e grassezze, smorzate dalla pulizia del melone. L’agnello delle dolomiti lucane, melone invernale e peperone di Senise, è un piatto che si racconta da solo nella sua forte estrosità.

Il dessert, la parte finale di un percorso che definisce e arrotonda con la giusta sfaccettatura il ricordo di un’esperienza. Meringata al radicchio, tartufo e cioccolato bianco. Qui le personalità dei due fratelli fanno pace tra di loro in un abbraccio platonico. Questa è stata la nostra definizione, ma ognuno si può dilettare come meglio crede nella raffigurazione di tanta disarmante ed unica imprecisione.

Verso. Mario e Remo Capitaneo, insieme alla loro brigata preservano una cupidigia incredibile che li porta a creare tanta eccellenza. Due menti brillanti, caparbie e portatrici di una genuina eleganza che delinea poeticamente ogni portata. Due caratteri contrastanti che uniti hanno creato una vera e propria esplosione di pensiero.

Scritto da: Alice Galafassi, Federico Trobbiani, Nicolò Stoppa, Mattia Polo, Irene Bastante, Marko Sestan e Angela Sestan.

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L’anima in un piatto:

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nell’ombra della brigata: I Plongeur: